Lui & Lei
Pensieri notturni
di CPCT35
15.03.2021 |
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"Una volontà entrato in toilette sbottonai i miei pantaloni e dallo slip si intravedeva già un gonfiore, il mio sesso era già pulsante ed eccitato, ma non..."
Tutto ebbe inizio una estiva e afosa serata. Dopo esserci preparati, uscimmo di casa e ci recammo verso il centro città in cerca di un locale dove cenare, la scelta ricadde su un locale della movida catanese sito al lungomare. Avevamo voglia di sushi. La mia donna indossava un abitino leggero e corto sopra le ginocchia, una decolte nera lucida con tacco 10. Non c’è cosa che mi eccita di più di una bella scarpa col tacco che lascia intravedere il collo de piede con tutte le sue venature. Arrivammo al locale e ci accomodammo al tavolo a noi assegnatoci. Come mia abitudine, non appena presi posto mi guardai intorno e fui subito attratti positivamente da una ragazza o meglio dalle lunghe gambe di una ragazza. Calzava dei sandali con tacco alto che le avvolgevano i piedi, con dei lacci che arrivavano fin sopra i polpacci, indossava anch’ella un vestitino corto a fiori che lasciava scoperte le intere cosce. La serata divenne sin da subito più interessante, ci fu uno scambio di sguardi e tra uno sguardo al menu è un ordinazione gli sguardi si facevano più intensi e ammiccanti. La mia si accorse delle mie distrazioni ma conoscendo la mia perversione per le scarpe e i piedi mi fece solo delle battute. Nel frattempo, la ragazza cominciò a provocarmi accavallando le gambe più e più volte lentamente facendomi intravedere l’intimo, la mia temperatura cominciava a salire ma giustificai il mio sudore alla mia lei dalla temperatura afosa di quella serata. A metà cena andai in bagno, sperando che la tipa mi seguisse è così fu. Una volontà entrato in toilette sbottonai i miei pantaloni e dallo slip si intravedeva già un gonfiore, il mio sesso era già pulsante ed eccitato, ma non feci nulla. Uscito dal bagno lavandomi le mani mi accorsi di un bigliettino che stava lì a terra, lo raccolsi e lèssi: “ti piacciono le mie gambe, i miei piedi? Cosa mi faresti? Incontriamoci, questo è il mio numero .... porta anche la tua donna, anche lei è fantastica”. Lèssi quel bigliettino più e più volte , non potevo crederci che stava davvero accodandomi una cosa simile. Adesso bisogna trovare il modo di dirlo alla mia lei. Tornato al tavolo mi chiese cosa avessi fatto tutto quel tempo, io mi giustificai dicendo che c’era fila, mi credette e la serata prosegui regolarmente tra sushi, sguardi e ammiccamenti. Rientrati a casa non riuscii a tenermi questo “segreto” e feci leggere il messaggio alla mia donna, lei rimase stupita ma non accennò ad alcun fastidio. Andammo a dormire, fu una notte insonne anche per lei, me ne accorsi da quante volte si girava e rigirava sul letto. L’indomani le chiesi come mai non avesse chiuso occhio: “non riuscivo a chiudere occhio, ho pensato a quel bigliettino e a quella ragazza. Chiamala.” Non crederti a ciò che mi stava dicendo e dopo essermi accertato che stesse parlando seriamente la chiamai, davanti a lei inserendo il viva voce. La telefonata fu imbarazzante quanto eccitante, lei ci diede appuntamento a casa sua per un caffè nel pomeriggio. Dopo pranzo, se così si può definire perché nessuno dei due riuscì a toccare cibo, ci vestimmo e ci mettemmo un’auto per raggiungere la destinazione. Arrivammo alle 15:30 in un residence è una volta citofonato prendemmo l’ascensore e salimmo all’ultimo piano, un appartamento piccolino ma con vetrate vista mare, uno spettacolo. Ci apri la porta la ragazza del locale, abito corto e scarpa aperta, comincia a sudare, la mia lei sembra poi disinibita si presenta e si stringono le mani, si chiama Sabrina. Ci sedemmo sul divano io e la mia donna e Sabrina si accomodò di fronte a noi su una poltrona, e anche questa volta comincio a stuzzicare entrambi accavallando le gambe e accarezzandosi più volte le cosce, poggiando le sue unghie smaltate sulla sua delicata e abbronzata pelle. Si allontanò, dopo averci chiesto come ci chiamassimo e cosa facessimo nella vita, la mia lei mi guardò e si accorse che ero già eccitato e dai miei pantaloni si vedeva un rigonfiamento abbastanza importante. A quale punto mise la sua mano sul mio sesso accarezzandolo, cominciò a baciarmi in maniera passionale e focoso, si fermò quando vide tornare Sabrina con i caffè in mano. “Continuate, continuate” tuonò Sabrina, e così facemmo. Lei si posizionò di fronte a noi continuandoci ad osservare, noi presi dalla situazione continuammo a baciarci fino quando la mia lei cominciò a sbottonarmi il pantalone da dove uscì il mio sesso, era pulsante, gonfio e con le vene in evidenza. “Succhiaglielo” ordinò Sabrina, mentre lei cominciava a toccarti e leccarsi le dita mentre si accarezzava il seno; la mia lei non perdette tempo ed esegui l’ordine. Cominciò a succhiarmelo con ingordigia e insalivandolo per bene, Sabrina si alzò e si avvicinò a noi, cominciò ad accarezzare i capelli della mia lei accompagnandole la testa nel movimento su e giù sulla mia asta che si gonfiava sempre più. Ad un certo punto Sabrina le tirò i capelli e facendola girare verso di se ad altezza delle sei mutande appoggiando con forza la sua testa proprio lì. Vidi negli occhi della mia lei un espressione mista ad eccitazione e sorpresa, non riuscì a capire il perché sin quando mise la mano dentro il suo perizoma ed uscì un cazzo. Ebbene sì Sabrina era un trans iper femminile ma con un cazzo da invidia. La mia lei cominciò a succhiare anche quel cazzo e nel frattempo masturbava il mio, io ero ancora più eccitato. La mia donna, si tolse il suo perizoma e si sedette sul mio cazzo mentre succhiava quello di Sabrina. Io, nel frattempo, oltre a scoparmi la mia lei godevo nel vedere le espressioni soddisfatte di Sabrina che apprezzava le calde labbra della mia lei, quindi, mosso dall’eccitazione rinunciai a penetrare la caldissima e umidissima fica della mia donna e decisi di mettermi in ginocchio per assaporare, annusare e leccare i piedi di entrambi. Palpitazione a mille e cazzo sempre più duro, non avevo mai goduto così tanto, ma era solo l’inizio. Mi trovai spettatore di una scena da apoteosi, la mia lei lascio scivolare il cestino che indossava e rimase in tacchi, si voltò e si mise a 90 poggiando le ginocchia sulla seduta del divano e le sue braccia sulla spalliera e chiede a Sabrina di scoparla, io dapprima mi posizionai con il mi cazzo di fronte la bocca della mi donna che tra un gemito di piacere e l’altro lo succhiava avidamente. Dopo qualche minuto cambiai posizione mettendo la mia testa proprio tra la fighetta gocciolante e il cazzo martellante di Sabrina. Cominciai a leccare e mordere il clitoride della mia lei senza disdegnare qualche leccata alla cappella del cazzo di Sabrina assaporando gli umori interni della fica della mia morosa. La cosa andò avanti per molti minuti fin quando la mia lei implorò Sabrina e me di penetrarla contemporaneamente, non esitammo e guardandoci negli occhi decidemmo di dividerci i compiti: io leccai il buco caldo del suo sedere e lo inumidì facendo scivolare della saliva dalla mia bocca e cominciai a spingere la mia ormai gonfissima e pulsante cappella dentro il suo meraviglioso ed invitante culetto, Sabrina, invece, dopo averle copiosamente leccato la fica la penetró violentemente. La mia lei urlava di piacere, un piacere intenso, mai provato, io e Sabrina riuscimmo a trovare subito la giusta alternanza e quando io uscivo lei entrava così che la mi donna non riusciva a capire più nulla, urlava “ancora, ancora”. Le mie sensazioni erano incredibili è talmente eccitato che prima di schizzare decisi di dare un po’ di tregua al culetto dolorante della mia lei è concentrarmi su un trenino, mi misi dietro Sabrina. Era il turno de suo di culetto, fui violento più sbattevo lei da dietro e più lei penetrava la mi lei che ormai squirtava senza sosta. Il mio cazzo stava per esplodere, pulsava, ed implorava liberazione, uscì il mio cazzo duro dal culetto ben aperto di Sabrina e lo misi in bocca alla mia lei che lo succhió appena qualche secondo prima di raccogliere il mio seme copioso. Non ci fermammo io e la mia donna ci guardammo e decidemmo di succhiarlo a Sabrina, insieme, e far scoppiare anche lei. Fu una pomeriggio incredibile, il più eccitante vissuto fino ad ora
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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